Lorenzo Musetti vince ad Amburgo. Ecco perché mi piace il suo tennis


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Lorenzo Musetti - ATP 500 Amburgo
Lorenzo Musetti - ATP 500 Amburgo

Non è soltanto la vittoria del suo primo torneo a livello ATP, tra l’altro un 500, ma è anche un risultato che  mette in risalto la sua crescita fisica e mentale, tanto discussa e criticata fino a poco tempo fa; ma è anche la vittoria ottenuta su un asso nascente del tennis, di cui si parla ormai da inizio anno come l’erede di Nadal e come uno dei futuri dominatori del circuito, Carlos Alcaraz.

Le doti tecniche di Lorenzo Musetti sono venute fuori in questo match complicato, con un terraiolo DOC dalla grinta e forza fisica indiscussa.

Ma perché dico che mi piace il tennis di Lorenzo Musetti e che oggi il nostro campione è stato forte mentalmente?

Prima cosa, la viarietà dei suoi colpi: dritto a sventaglio, rovescio ad una mano sublime e preciso anche quando la palla rimbalza alta e viene buttato fuori dal campo, ottimo tocco sotto rete nonostante abbia perso più scontri con lo spagnolo,  variazioni di ritmo con lo slice e i pallonetti efficaci per il riposizionamento in campo permettendogli di ricominciare lo scambio. Neanche quando si è trovato in vantaggio, a due match point dal traguardo sul 5-4 e poi con altri tre match point nel tie break, si è demoralizzato lasciandosi travolgere dalla ritrovata fiducia del suo avversario, e c’è da dire che sarebbe stato facile indurlo a sfiduciarsi dopo mircolosi recuperi non portati a segno per le doti tecniche e fisiche dell’altro campione. E poi si sa, in campo sei tu e solo tu ti puoi aiutare!

Ritornando a Musetti, la tenuta mentale è stata accompagnata dalla preparazione atletica che lo aveva visto arrancare nella parte iniziale della sua carriera, vedendolo uscire sconfitto da partite in cui era stato perfetto nella parti iniziali dei match per poi finire la benzina sul più bello: non dimentichiamo la partita al Roland Garros 2021 contro Novak Djokovic, anche se lì parliamo dell’eterno campione, di colui che riesce a vincere le partite che sembrano ormai perse, anche con i big four.

Volendo aggiungere qualcosa al suo stile, impeccabile oggi, voglio sottolineare la bellezza del suo rovescio ad una mano, preciso, potente e con angoli ciechi al momento giusto, anche in risposta.

Non ho altro da aggiungere a questo momento di gioia per il tennis italiano, che va ad affiancarsi ai successi dei nostri Jannik Sinner e Matteo Berrettini, che certo sapranno onorare il circuito con altre vittorie.

È chiaro che “una rondine non fa primavera”, Lorenzo Musetti deve rimanere umile, continuare a lavorare sodo per essere competitivo su tutte le superfici e avere chiari gli obiettivi della sua carriera.

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