Conoscere la storia di Anne Frank per contrastare ogni forma di discriminazione e indifferenza. Vi presento l'associazione "Un ponte per Anne Frank"


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Federica Pannocchia, presidente dell'associazione Un ponte per Anne Frank (foto concessa da associazione Un ponte per Anne Frank)
Federica Pannocchia, presidente dell'associazione Un ponte per Anne Frank (foto concessa da associazione Un ponte per Anne Frank)

"Fare memoria aiuta a non dimenticare", ne sono fermamente convinto. Testimoniare fatti, esperienze e insegnamenti del passato ci consente di tramandare quei valori di cui la nostra società ha bisogno. Solo così possiamo acquisire una consapevolezza che ci guiderà a non commettere quegli imperdonabili errori in cui è caduto l’essere umano, capace di umiliare e rinnegare il suo stesso fratello ritenendosi superiore e prevaricatore.
Siamo nel 2024 e, purtroppo, visti gli scenari di guerra che stanno sconvolgendo il nostro pianeta, possiamo affermare di essere ancora recidivi: l’uomo continua a uccidere altri uomini, intere famiglie e bambini innocenti.

Ci sono state persone che si sono immolate per l’amore verso il prossimo, non temendo minacce e ritorsioni, provando anche paura, ma consapevoli di ciò che fosse giusto per sé e per gli altri; dobbiamo fare tesoro dell’eredità che ci hanno consegnato e trasmettere i valori di rispetto della dignità umana a partire dai più piccoli, deputati a creare le società di domani su basi ancor più solide.

In questo articolo voglio presentarvi un’organizzazione che ha fatto della testimonianza la propria mission, l’associazione "Un ponte per Anne Frank", con sede a Rosignano Marittimo (LI), fondata dall’attuale presidente Federica Pannocchia che, in età quasi adolescenziale, leggendo il diario di Anne Frank, rimase profondamente colpita dai pensieri e dai sentimenti annotati dalla giovane ragazza ebrea durante la sua clandestinità nel buio periodo della Shoah. Quelle pagine, diventate tristemente famose, l’hanno spinta a volere "costruire" qualcosa per contrastare i sentimenti di odio, discriminazione e indifferenza tuttora attuali. Così, nel 2013 pubblica il suo primo libro dal titolo 'Quando dal cielo cadevano le stelle', che racconta le vicissitudini di un’adolescente italiana durante il rastrellamento del ghetto ebraico di Roma (16 ottobre 1943), deportata con l’unica colpa di essere ebrea.
Il suo desiderio di creare una fondazione nel nome di Anne Frank comincia a concretizzarsi quando conosce la scrittrice statunitense Cara Wilson Granat, per anni in contatto con il papà di Anne, Otto Frank, e successivamente instaura un forte legame d’amicizia con Buddy Elias, ultimo parente in vita e cugino di Anne.

Da quasi dieci anni "Un ponte per Anne Frank", partner de La Casa di Anne Frank con sede ad Amsterdam, attraverso laboratori nelle scuole, mostre itineranti, proiezione di cortometraggi e viaggi nei luoghi della memoria, porta l’esempio di vita di Anne per incoraggiare le persone a lottare per un mondo migliore, analizzando le conseguenze causate dalle discriminazioni, dai pregiudizi e dall’indifferenza; lo fa anche organizzando incontri con i sopravvissuti al dramma della Shoah: Sami Modiano, Kitty Braun Falaschi, la senatrice a vita Liliana Segre ed Eva Schloss, sorellastra di Anne Frank.
Penso che comunicare il messaggio di Anne Frank nei contesti scolastici rappresenti un’opportunità di crescita formativa che integra il percorso di studi, ma soprattutto contribuisca a una sana formazione delle coscienze, portando i giovani alla riflessione, evidenziando come le diversità che contraddistinguono ogni individuo rappresentino "unicità" in senso positivo.

COSA PROPONE L’ASSOCIAZIONE

I laboratori proposti alle scuole coinvolgono gli studenti in attività, momenti di confronto e incontri partendo proprio dalla storia di Anne Frank. Ogni contesto è ideato per studenti afferenti alla Scuola Primaria, Secondaria di I grado, Secondaria di II grado e tratta diversi argomenti: leggi razziali, deportazioni, discriminazioni, bullismo, razzismo, olocausto, inclusione e accettazione solo per citarne alcuni.
Dal 2016 in molte scuole d’Italia, comuni e biblioteche viene allestita la mostra itinerante "Io sono Anna Frank", un progetto integrato con oggetti risalenti al 1944 e ritrovati nel 2015 tra Bologna e Firenze, donati dal Museo Virtuale USARMY1944. In ambito scolastico la mostra è affiancata a programmi educativi mirati per gli studenti e un suo allestimento può essere prenotato gratuitamente.
Il viaggio della memoria è un progetto di educazione che coinvolge i partecipanti in un percorso strutturato in cui vengono messi in relazione storia, memoria e cittadinanza. L’esperienza di viaggio è organizzata in collaborazione con Pro_Memoria Auschwitz dell'Associazione Deina e prevede un primo step per la raccolta delle adesioni, la successiva chiusura delle iscrizioni, gli incontri di preparazione e quelli di restituzione al rientro dal viaggio.
Uno dei progetti educativi su cui punta l’associazione è il cortometraggio "Il nostro nome è Anna", uscito nel 2021, nato proprio da un’idea di Federica Pannocchia, vincitore di premi e disponibile su Amazon Prime Video. Il prodotto cinematografico racconta gli ideali di Anne Frank attraverso gli occhi di un’adolescente, interpretata da Ludovica Nasti (attrice della serie RAI l'amica geniale), in cui emerge una profonda riflessione sul tema della Shoah, sul valore della memoria oggi e sulle attuali difficoltà adolescenziali nell’aiutare chi subisce discriminazioni e indifferenza. Il cortometraggio in genere viene abbinato al laboratorio "Lasciatemi essere me stessa", consultabile nella sezione laboratori del sito web.
Per comprendere quanto sia proficua l’azione che l’associazione "Un ponte per Anne Frank" svolge capillarmente in tutto il territorio nazionale, vi invito a leggere i messaggi rilasciati da insegnanti e studenti dopo la visione del cortometraggio.

Tra non molto, precisamente il 27 gennaio, ricorre la Giornata Nazionale della Memoria e l’augurio che voglio estendere a tutti è di viverla e testimoniarla con lo stesso entusiasmo con cui Anne Frank scrisse nel suo diario…

"Che bello che nessuno debba aspettare un momento particolare per migliorare il mondo".

Tutte le informazioni sulle attività e i progetti che l’associazione propone possono essere reperite dal sito www.unponteperannefrank.org o scrivendo a unponteperannefrank@yahoo.it o su whatsapp (3421223322).

Logo associazione Un ponte per Anne Frank

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