Elezioni del 25 settembre 2022, la luce in fondo al tunnel. Forse!
La Barbera Roberto politica 781
Dopo tre governi di coalizione che dal 2018 caratterizzano il nostro scenario politico, i due di Conte e l’ultimo uscente di Draghi, il tanto atteso giorno delle elezioni sembra essere vicino. Ci recheremo alle urne per esprimere la nostra preferenza di voto e decretare chi ci governerà, nella speranza di avere un esecutivo con maggioranza assoluta. In questi anni attraversati dalla pandemia e dalla recente guerra in Ucraina, seppur consapevoli della criticità di questi due stati emergenziali e di come poterli fronteggiare, le coalizioni che hanno rappresentato questi Governi alla fine si sono rivelate fallimentari a causa della loro eterogeneità, soprattutto nelle scelte e negli obiettivi da perseguire, creando in breve tempo spaccature che li hanno portati a fine corsa.
Finalmente dopo tanto sentire “questo non è un Governo eletto dal popolo, bisogna andare a votare”, ecco che abbiamo il fatidico giorno, il 25 settembre 2022. Quindi siamo pronti! Finalmente tutte le forze politiche sono schierate in maniera ordinata come sulla griglia di partenza dopo il warm-up!
Macché, loro non hanno bisogno del riscaldamento, sono già “caldi”: vecchi alleati che litigano, spaccature interne nei partiti da destra a sinistra, esponenti che passano da un versante all’altro quasi avessero mutato la propria ideologia politica ma forse cercano una comoda poltrona, gente offesa per non essere il prescelto, altri che si candidano e poi si ritirano. Non ultimo per importanza, troviamo sempre gli stessi volti, altro che “il nuovo che avanza”, e gente riesumata da chissà dove. Questo è il teatrino a cui assistiamo in tutte le trasmissioni televisive di informazione, che ormai assomigliano tanto ai reality con tanto di confessionale: tutti incolpano tutti per questo e per quello.
In considerazione del fatto che il "nuovo non avanza" quale potrebbe essere la conseguenza?
Appare evidente che, non rinnovandosi il sistema, abbiamo sempre le stesse promesse da quando occupano la calda poltrona. Quelle che più mi piacciono sono l’abbassamento delle tasse e le agevolazioni per l’incremento occupazionale: puntualmente le famiglie non arrivano a fine mese e le nostro aziende licenziano e poi chiudono ingolosendo i partner oltre oceano.
Come poter avere ancora fiducia in questa politica, fatta di queste persone; e poi si chiedono anche se ci sarà abbastanza affluenza alle urne.
Comunque, il 25 settembre per i siciliani varrà doppio, infatti voteremo anche per le regionali, ma la storia non cambia, stessa landa desolata.
In considerazione a quanto evidenziato, allora, siamo proprio certi che queste elezioni rappresentino uno stargate risolutivo?
Lo spero! Anzi, così dovrebbe essere ed è importante che andiamo a votare, ma vi lascio recitando una nota frase del Beato Giuseppe Puglisi che dice “sì, ma verso dove…”, intuibile nel suo significato, per cui staremo a vedere dove il prossimo Governo farà approdare il nostro Paese. Incrociamo le dita!